Conoscere l'Oro

L'oro è un metallo di colore giallo, che può assumere anche una colorazione diversa a seconda delle sue leghe: rossa, violetta e nera quando è finemente suddiviso o in soluzione colloidale, mentre appare verde se ridotto a una lamina finissima. È il metallo noto più duttile e malleabile; un grammo d'oro può essere battuto in una lamina la cui area è un metro quadrato. È un metallo tenero e per questo viene lavorato in lega con altri metalli per conferirgli una maggiore resistenza meccanica. L'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici. Da sempre la sua elevata inerzia chimica ne ha fatto un materiale ideale per il conio di monete e per la produzione di ornamenti e gioielli. Non si altera con l'ossigeno, l'umidità, il calore, gli acidi e gli alcali caustici, invece può essere ossidato con acqua regia o con soluzioni acquose contenenti lo ione cianuro in presenza di ossigeno o perossido di idrogeno. A contatto con il mercurio si scioglie e forma amalgami. Si trova allo stato nativo, spesso accompagnato da una frazione di argento (compresa tra l'8% e il 10%), sotto forma di electron (oro e argento naturale). Al crescere del tenore di argento, il colore del metallo diviene più bianco e la sua densità diminuisce. L'oro si lega con molti altri metalli: le leghe col rame sono rossastre, con il ferro verdi, con l'alluminio violacee, col platino bianche, col bismuto e l'argento nerastre. Gli stati di ossidazione più frequenti che l'oro assume nei suoi composti sono +1 (sali aurosi) e +3 (sali aurici). Gli ioni dell'oro vengono facilmente ridotti e precipitati come oro metallico per addizione di praticamente qualsiasi altro metallo. Il metallo aggiunto si ossida e si scioglie facendo precipitare l'oro metallico. È un eccellente conduttore di elettricità, il migliore tra i metalli dopo l'argento e il rame ma, a differenza di questi ultimi, è poco suscettibile ai fenomeni di ossidazione, perciò viene utilizzato per contatti o conduttori di dimensioni microscopiche (in ragione della sua malleabilità).

L'oro da gioielleria, cioè quello legato a uno o più metalli per aumentarne la rigidità, ha colorazione bianca o rossa, a seconda del tipo di lega (con argento o rame).
L'oro verde è composto al 75% d'oro, al 12,5% d'argento e al 12,5% di rame.
L'oro giallo è composto al 75% d'oro, al 12-7% d'argento e al 13-18% da rame.
L'oro rosa è normalmente composto dal 75% d'oro, al 6,5-5% d'argento e al 18,5-20% da rame.
L'oro rosso è composto al 75% d'oro, al 4,5% d'argento e al 20,5% di rame.
L'oro blu è una lega di oro e di ferro. Un trattamento termico ossida gli atomi di ferro sulla superficie dell'oro, e gli dona la colorazione azzurra.
L'oro bianco da gioielleria è composto al 75% da oro, e al 25% da nichel, argento o palladio. Bisogna notare che il termine "oro bianco" è spesso utilizzato per designare l'oro grigio in bigiotteria. Con la rodiatura, l'oro bianco è ricoperto da un fine strato di rodio, che sparisce per usura, con il tempo, ridando un colore giallo all'oro. È una lega inventata dopo la prima guerra mondiale.

Pulizia e manutenzione dell'oro

Da sempre il metodo migliore, se volete sapere come pulire l'oro, sia per la pulizia dei gioielli che per la pulizia di oggetti e complementi d'arredo, è l'utilizzo dell'acqua tiepida con qualche goccia di detergente neutro delicato. A contatto con l'acqua e con il sapone infatti l'oro non si rovina affatto ed è anche possibile strofinare l'oggetto in oro con una spazzola a setole morbide per riuscire a raggiungere gli angoli più nascosti. Ovviamente per far sì che gli oggetti in oro siano poi splendenti e lucenti è necessario asciugarli con grande attenzione e magari strofinarli con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol.

Conoscere l'Argento

L'argento è un metallo molto duttile e malleabile, appena più duro dell'oro, con una lucentezza metallica bianca che viene accentuata dalla lucidatura. Ha la maggiore conducibilità elettrica tra tutti i metalli, superiore persino a quella del rame che però ha maggiore diffusione per via del minore costo. L'argento puro, tra i metalli, ha anche la più alta conducibilità termica, il colore più bianco, la maggiore riflettanza della luce visibile (povera invece nel caso della luce ultravioletta) e la minore resistenza all'urto. Gli alogenuri d'argento sono fotosensibili e l'effetto prodotto su di essi dalla luce è alla base della fotografia analogica (cioè su pellicola e carta chimica). L'argento è stabile nell'aria pura e nell'acqua pura, ma scurisce quando è esposto all'ozono, all'acido solfidrico o all'aria contenente tracce di composti dello zolfo. Nei suoi composti l'argento ha numero di ossidazione +1. È così malleabile che si possono fare fogli di appena 0,003 cm.
Si usa nella monetazione, in fotografia e in gioielleria, in cui è protagonista di un'intera branca, l'argenteria, che riguarda coppe, cuccume, vassoi, cornici e posate da tavola.

Per titolo si intende la percentuale minima di argento puro presente nella lega metallica che compone un oggetto. In virtù della bellezza e lucentezza di questo metallo prezioso, sin dai tempi antichi, è stato utilizzato per monete, posate, vasellame, monili e altro. I lingotti d'argento che sono in commercio hanno normalmente titolo 999/1000, la lega è composta cioè del 99,9% d'argento puro. La maggior parte di gioielli e di oggetti per la casa hanno invece titolo 800, 835 e 925. Questi numeri indicano la percentuale minima di argento puro che, combinato con altri metalli, compone l'oggetto. L'argento marchiato o punzonato 925, che in inglese è definito Sterling Silver, indica una composizione garantita di 925 parti minime di argento e 75 massime di qualsiasi altro metallo. In genere la componente in rame è preponderante tra gli altri metalli usati. Per particolari lavorazioni viene usato nella lega anche lo zinco in percentuali massime dello 0,5%. . Il marchio 800 indica una composizione garantita di 800 parti minimo di argento puro e di 200 parti massimo di rame e altri minerali. Il titolo 835 è stato usato per molte monete d'argento, quali le 500 lire con le caravelle coniate dal 1957 dalla Zecca italiana.

Pulizia e manutenzione dell'argento

Non dovete assolutamente utilizzare sostanze aggressive sull'argento. Mettete al bando quindi sia il limone che l'aceto, si tratta infatti di sostanze che possono portare alla sua ossidazione.

Il bicarbonato di sodio è il vostro migliore alleato per rendere l'argento pulito, senza aloni, senza macchie e brillante come non mai. Mettete in una pentola un po' d'acqua e aggiungete circa 50 g di bicarbonato ogni litro. Mettete la pentola sul fuoco e attendete che raggiunga l'ebollizione. A questo punto attendete che si raffreddi ed immergetevi tutti i vostri oggetti in argento. Dopo una decina di minuti circa risciacquate e asciugate l'argento con un panno morbido.

Se sui vostri gioielli e oggetti in argento ci sono delle macchie più intense che non vengono via con questo metodo, non dovete far altro che far cuocere il composto di acqua e bicarbonato di sodio più a lungo sino a quando non lo vedrete trasformarsi in una pasta. A questo punto strofinate la pasta sull'oggetto aiutandovi con un pennello, riuscirete così a raggiungere anche gli angoli più nascosti che sono proprio quelli in cui si annidano la polvere e lo sporco e in cui nascono le macchie più difficili. Anche in questo caso è ovviamente d'obbligo un bel risciacquo in acqua e un'asciugatura con un panno.

Riporre gli oggetti in argento nei cassetti o nel portagioie li protegge dall'attacco della polvere e dello sporco, ma se si tratta di spazi troppo umidi c'è il pericolo che possano ossidarsi. Vi consigliamo allora di avvolgere ogni oggetto ed ogni gioiello in un panno morbido aggiungendo direttamente nel panno oppure nel cassetto un po' di riso. Il riso infatti assorbe l'umidità in eccesso.